lunedì 23 giugno 2014

Aggiornamento

Alcuni lavori passati e qualcosina di più recente per aggiornare un po' questa paginetta.

illustrazioni per un libro per bambini fatte qualche tempo fa.


Illustrazioni per un gioco da tavolo.



martedì 30 aprile 2013

Roba nuova.

Questi sono alcuni studi per un nuovo fumetto a cui sto lavorando, siamo ancora in fase di definizione insieme allo sceneggiatore, ma questa è più o meno la linea che vorrei dare al tutto. Si tratta della biografia a fumetti di Guido D'Arezzo e dovrebbe inserirsi in una collana di volumi biografici su personaggi italiani illustri. Per la cronaca, Guido è l'inventore delle note musicali nonché uno dei più grandi musicologi medievali. Per l'appunto è alle pitture medievali che mi sono ispirato per dargli forma. Per realizzarlo ho usato Painter, semplicemente dipingendo sopra al disegno a matita di base. Ah, non avevo mai usato Painter prima d'ora, è molto carino e divertente, anche se non lo so usare, lo consiglio a chiunque voglia ottenere quell'effetto pittorico che con Photoshop risulta un pelino più freddo.

Seguono:
Uno studio a colori incompleto perché fa figo vedere i passaggi.

 Lo studio di prima però tutto colorato.
 Un altro studio a colori ritagliato male perché tutto intorno ci avevo pasticciato un po'.


E infine degli studi a matita, ne ho presi un paio dei mille che ho fatto e li ho rimontati male qui per metterceli tutti insieme.
E poi basta, il resto per ora me lo tengo per me. Ora mia mamma può mettersi tranquilla, sa cosa faccio quando non lettero e impagino fumetti pieni di tizi muscolosi volanti.

domenica 17 febbraio 2013

Tavole senza un perché.

Esercizio di stile senza un perchè, mi andava di farle e basta. Non c'è dietro nessuna storia e nonostante tutti i miei buoni propositi è venuta maledettamente in stile Monkey Island. Perdonami Steve.
L'intenzione sarebbe di colorarle, prima o poi.



venerdì 7 dicembre 2012

Notturno 11

Bene, siamo all'ultima. Prima o poi doveva succedere. Ora non romperò più le palle con questo raccontino scritto tanto tempo fa, si passa oltre. Spero che a qualcuno sia piaciuto, in ogni caso finisce qui, mentre qui trovate la puntata precedente e qui lo leggete dall'inizio. Buona lettura, ci si riaggiorna.



Notturno, Bis, il Cancelletto, il Cane e l’Epilogo

Guardiamo infine la figura solitaria che si avvicina a un cancelletto.

È Giorgio, appiedato; i suoi due amici lo hanno lasciato poco distante da casa sua e sono ripartiti per l’ultima parte del viaggio che li porterà alle loro camere, ai loro letti.
-Ho preso le chiavi?- Rallenta improvvisamente incerto, tasta la borsa che per quasi tutta la serata è rimasta silenziosa e in disparte attaccata alla sua schiena e riprende il suo passo riconoscendo la forma familiare del mazzo attraverso il tessuto.


-Che fortuna avere una testa come la mia- Si congratula con se stesso.
Armeggia per quasi tre minuti con la serratura, la chiave non ne vuole sapere di entrare nella toppa, e intanto resta chiuso fuori.
Improvvisa e brillante arriva l’illuminazione, cambia chiave, ritenta e stavolta si sente lo scatto metallico e la porta ruota facilmente sui cardini.
-Ci vogliono le persone e le situazioni giuste per passare delle belle serate- Pensa richiudendo dietro di sé la porta e cominciando levarsi i vestiti che getta poi alla rinfusa in una sedia là accanto.
-Forse con un cane potrei passarmela altrettanto bene- Ma l’animale che con un nonsochè di lupesco lo fissa da sopra il letto sembra smentirlo.
Tra le zampe tiene quello che a prima vista si direbbe un femore sospettosamente giorgiesco, spolpatamente georgiano ano ano è l’eco dello strappo di uno degli ultimi brandelli di carne ancora attaccati all’osso.

-No, un cane no- Riflette allontanandosi fino all’ingresso per spegnere l’interruttore dei neon appesi al soffitto; torna indietro a scostare le coperte e premere il piccolo pulsante dell’abat-joure che pronta illumina il cuscino e la copertina di un romanzo poggiato sul comodino.
-Già, che fortuna avere una testa come la mia- pensa ancora il futuro dormiente che infine spegne la luce.
Tendiamo l’orecchio all’eco dell’ultimo accordo di questo notturno prima che anch’esso si spenga… ecco, non si sente più; ora è solo il silenzio e il lieve respiro della figura sotto la coperta ad applaudire la fine dell’esecuzione.


lunedì 3 dicembre 2012

Notturno 10

Quasi alla fine, ce la facciamo.Viva.
Qui la puntata precedente.



Notturno, La Piazzetta e la Conclusione. Ripresa

Contempla tutto questo, la Fresca Notte Autunnale.
Bella da morire, elegante e rilassata guarda e non commenta, se non con un sorriso appena accennato sulle labbra carnose.
Sta ferma, senza farsi notare più del dovuto, eppure ha l’aria di poterti rispedire a casa con qualcosa di rotto se lo volesse, o con le palle gonfie e doloranti dentro le mutande se sbagli approccio.

Sa il fatto suo e il giorno lo sa bene, sta in disparte e attende rispettoso e timido il suo turno.
Conosce il suo tempo e ne prende ancora un po’ per osservare il solito trio (quanto vuol bene a quei ragazzi!),ex nomade e ora semplicemente assonnato.
I suoi ragazzi: uno dopo l’altro sbadigliano ma resistono ancora un poco.
Parlano, ridono, fumano, cominciano discorsi che non concludono, cazzeggiano insomma.
Una folata di vento, delicata ed educata come una mano premurosa che tocca una vergine là dove le cosce le si uniscono al corpo,muove appena le fronde degli alberi sopra di loro, a sancire le battute finali di questo notturno che volge al termine.

-Andiamo a casa?- propone qualcuno.

giovedì 29 novembre 2012

Notturno 9

Zum pa pa. Zum pa pa. Puntata precedente. Sintetico. Olè.



Notturno, Secondo Interludio

Ecco, la fresca Notte Autunnale ha ampliato il suo reame spingendosi fin nel nord della Sardegna, non più giorno o fusi orari, ma buio rischiarato dalla strana illuminazione dell’oggetto che qualche tempo fa Lory e Giorgio hanno avvistato in cielo e che ora poggia immobile a terra.
Un gruppo di venti, magrissime figure sosta davanti al mezzo, una lieve vena di inquietudine li pervade.

-Mi chiedo dove sia finito- Chiede tetro uno.
-E’ passato tempo sufficiente ad un primo approccio, sarebbe dovuto essere già di ritorno-commenta l’altro.
-Escludo comunque un moto di ostilità nei suoi confronti-Afferma un terzo, che affascinato continua ad appiattire ciuffi d’erba al terreno e sempre commenta con un: -ooooh- il loro raddrizzarsi.
-Comincio per la prima volta a domandarmi se non sia stato commesso un errore di valutazione-Prende parola il più distante del gruppo, insinuando il seme del dubbio tra gli altri suoi compagni.
L’oggetto della loro discussione si trova intanto in un bar in piena provincia Barbaricina, alle prese con una sbornia colossale.

Fa per afferrare il bicchiere e scolare il fondo di Cannonau che ancora sopravvive ma, colto da un ripensamento, ferma la mano a mezz’aria.
Sente la testa vuota e soddisfatta, come un testicolo post-coito ma ha un terribile dubbio, quasi ricorda di avere qualcosa di fottutamente importante da fare, quasi.
Gli si fa incontro uno degli avventori, guance paonazze, un reticolo di capillari rotti sul naso, ma passo sicuro e mano ferma nella quale, guardacaso reca una bottiglia.
Scosta una sedia dal tavolo, prende posto dirimpetto allo sbronzissimo visitatore e forse per la trentesima volta nel corso della serata, gli riempie il bicchiere.
-Buffa*- Dice guardandolo dritto negli occhi con aria truce.
-La ringrazio- Farfuglia quello –Ma credo di dover de…decliinnaare la sua o-ferta- E fa per alzarsi dal tavolo.
La mano dell’uomo con la bottiglia gli si stringe sul polso.
Il suo palmo è asciutto e ruvido, la presa sicura.
Neanche per un istante ha smesso di fissarlo severamente.
-Buffa- Ordina di nuovo.

*bevi

lunedì 26 novembre 2012

Notturno 8

Quasi alle battutte finali. Sveleremo la trama di misteri che sta dietro allo strano rituale messo in scena da Fransish, e chissà se Rosamôndü è veramente in coma... tante domande, risposte poche.  Nel frattempo, leggere male non fa. Qui la puntata precedente.

 Notturno, la Piazzetta e la Conclusione

Guardiamoli ora, ancora per poco però.

I tre pellegrini hanno infine rinnegato il loro vagare e accostano la macchina all’ingresso di una comune piazzetta, in un posto che conoscono bene.

Camminano affiancati, mettendo mano alle loro sigarette da rollare o a quelle già confezionate, sedendo su un muretto disseminato di souvenir di precedenti visitatori, vuoti di birre, cicche e due bottigliette in plastica piene per metà d’acqua.

Siedono quasi come se avessero dei posti già assegnati con tanto di nome appuntato sopra, non c’è nostalgia del precedente vagabondare, non c’è onore e non c’è gloria, crescono nonostante sostanzialmente non stiano facendo granchè.

sabato 24 novembre 2012

Notturno 7

Siamo arrivati al settimo episodio, mi sono già spinto più in là dell'ultima volta, ce l'ho fatta. Qui ci sono alcune delle illustrazioni del racconto che preferisco. Dovrei scrivere periodi brevi. Non so propio che scrivere, continuo a fissare il cursore che lampeggia senza che mi venga in mente niente, potrei andare sul sicuro chiudendo qui l'introduzione e lasciandovi leggere, penso che farò così. Qui la puntata precedente.



Notturno, l’Uomo Lupo e La Ballata Di Cappuccetto Rosso

-Grrrrrrrh!- Ringhia l’uomo lupo al volante.
 -Che cazzo era?-Domanda Lory stupito, Giorgio invece, continua a fissare affascinato i ciuffi di pelo che fuoriescono dal colletto del semplice maglione grigio del guidatore.

-Grrrrrrrh- Ringhia ancora una volta e tutti e tre ridacchiano trovando buffo il suono.
-Scusate, mi stavo schiarendo la voce- Sembra giustificare lo pseudo-licantropo con una voce al contempo stridula e ringhiante.
Testa Di Culo, quasi invisibile fino a quel momento ritrova infine la presenza di spirito e allarmato dalla presenza del nuovo autista fa per stringere il braccio di Lory in cerca di conforto, ma si ritrae sapendo di non riuscire tanto simpatico al ragazzo che gli siede accanto.

Dopo un’ultima occhiata a Giorgio che continua a guardarsi intorno sorridente e l’ex Marco, ora Uomo Lupo decide infine di aprire la portiera e andare a visitare la corte di una fresca Notte Autunnale.
Il peloso guidatore strizza gli occhi per lo sforzo di riuscire a decifrare qualcosa attraverso il Parabrezza Spaziale.
-Com’è che continuiamo a viaggiare senza arrivare da nessuna parte? Stiamo inseguendo la destinazione, sicuro- Sorride all’idea mostrando un minaccioso quantitativo di denti; dopodichè accenna due colpi di tosse e prorompe in un altro ringhio, stavolta più rumoroso.

-L’hai fatto intenzionalmente o è stato un verso spontaneo?- Domanda Lory confuso.
-Cazzo, sono un lupo, ringhio- Risponde Uomo Lupo gettando un’occhiata allo specchietto retrovisore.
-Comunque cercavo di schiarirmi la gola…grrrrrh!- Ringhia per la quarta volta.
-Ho davvero un sacco di catarro nella gola, credo che sia dovuto all’influenza di qualche giorno fa, anche se sono guarito ne ho gli strascichi-.
Una piccola ensemble di grilli intona al passaggio dell’auto, la Ballata Di Cappuccetto Rosso che, manco a dirlo si sposa perfettamente con il notturno che piano piano, costante prosegue.

giovedì 22 novembre 2012

Notturno 6

Questo fu l'ultimo episodio che postai sul blog mesi fa prima che l'intera storiella piombasse nel dimenticatoio. Mi piace molto. Anche questo. Ci sta col periodo, perlomeno il mio. Anche questo.
E tante altre cose, che metterle tutte poi viene un'introduzione troppo lunga e tanto non se la legge nessuno.


 Notturno, Testa Di Culo e i Viaggiatori Dello Spazio

-Bene, alla luce di quanto è successo io dico che dovremmo partire in cerca di nuovi posti, costellazioni, pianeti o robe del genere- propone Lory il passeggero spaziale.


-Giusto, via le paranoie e fuggiamo dagli alieni-conferma Marco, il capitano spaziale.

-Io dico di fare rotta verso la costellazione testa di culo!-Esclama Giorgio il navigatore spaziale.

Un coro di –Giusto!-e –Esatto!-saluta la proposta e definisce la nuova destinazione; le luci del cruscotto indicano che stanno ormai viaggiando nell’iperspazio.
-Scommetto che non conoscete le barzellette sui Testa Di Culo- Esordisce il signor Testa Di Culo.
Siede accanto a Lory che lo ricambia con un’occhiata carica di sospetto; lo ha sempre trovato piuttosto viscido e non sapere con certezza quali sono i suoi orientamenti sessuali lo imparanoia non poco.

Si guarda intorno in cerca di riscontro, Giorgio studia con attenzione gli strappi rattoppati della borsa che tiene poggiata sulle ginocchia, sembra non aver neanche sentito quello che ha detto, Marco è troppo concentrato sulla guida del mezzo spaziale e non ha comunque mai apprezzato particolarmente il suo senso dell’umorismo, Lory lo ignora completamente, trovando forme nascoste nelle costellazioni o forse inventando gruppi di stelle che creino figure che possano piacergli.
Capendo insomma che non c’è storia, Testa Di Culo tace.
-Dovremmo viaggiare su strade sconosciute, infinite, in modo che non potremo mai sapere dove siamo e dove stiamo andando- Sogna Giorgio.
-Volete andare in qualche posto?- Domanda Marco propositivo.
-Si, il problema è che arrivati a un certo punto non potremmo andare più avanti di così- Commenta deluso Giorgio.
-Ah ma è verde!- Esclama a un tratto Lory che nel frattempo è totalmente partito per la tangente.
-No no, aspetta è una chiave!-
-Ah minchia, è una minchia- conclude poi, ritrovando la consueta serenità.
-Oddio, non capisco più un cazzo- Dice Giorgio con voce strozzata.
Non sa se il discorso di Lory sia stato effettivamente pronunciato o se è frutto della sua immaginazione e per come vanno le cose, non è neanche interessato a scoprirlo.
Continua a guardare fuori dal finestrino i soliti asteroidi e i solitari pianeti che di tanto in tanto avvistano.
Non ha idea di dove si trovino e dove stiano andando e sebbene sia troppo distratto per averne coscienza, gode follemente della sensazione.


martedì 20 novembre 2012

Notturno 5

Riprende l'avventura, cosa succederà? Si salveranno? Cambieranno? Scopriranno? Cosa c'entrava quel tizio dell'interludio? Chi se ne frega? Ma questo non è un riassunto, giusto? E i link oggi non ci sono? Oggi sono interrogativo?

Si?

Notturno, all’Ufo e alle Paranoie. Ripresa

Marco intanto è ancora alle prese con i due alieni da film di fantascienza, due viscidumi tentacoluti alla Indipendence Day, nei paraggi però, non c’è Will Smith e sebbene i due non accennino ad attaccarlo la sua paranoia cresce sempre più.

-Ragazzi,ce ne andiamo di qua?-Dice.

-Tòh, ti sei ripigliato! Cazzo che scena ti sei perso, non hai visto un ufo che è passato sopra le nostre teste!- Racconta Giorgio, sta per aprire la bocca per dare un resoconto della vicenda all’amico quando Marco lo interrompe:

-Ho sentito tutto, perché pensate che fossi là in silenzio per tutto questo tempo? Guardate dietro di voi-

Finalmente tutti e tre guardano nella stessa direzione, incrociando gli sguardi con la coppia di alieni hollywoodiani che reagiscono con un piccolo moto di sorpresa.

Uno indietreggia di un passo o due e l’altro esclama qualcosa di poco comprensibile -Oh cielo!- forse.

-Noo, dobbiamo andare via!- Quasi urla Lory ed è il panico, improvvisamente tutti e tre corrono verso le portiere della vettura ignari del fango che va a inzaccherare le suole delle loro scarpe.

Lasciavano dunque la corte di una fresca notte autunnale, i tre pellegrini a bordo della loro seicento spaziale.

sabato 17 novembre 2012

Notturno 4

Siamo giunti a una piccola pausa, la nostra serrata narrazione si interrompe per un po', ora potete alzarvi, sgranchirvi le gambe, prendere una merendina al bar, basta che torniate entro dieci minuti. Fra poco scopriremo chi ha sparato al presidente degli Stati Uniti e se Endriu è veramente coinvolto nel complotto. Intanto ci poniamo le solite domande esistenziali. Chi siamo? Da dove veniamo? Esistono gli alieni?

Oggi sono didascalico.


Notturno, Interludio

Nel frattempo in qualche zona del nord Sardegna, in uno sperduto scorcio di campagna in cui per qualche misterioso fenomeno di chissà quale fuso orario, è giorno, un anziano pastore conosciuto ai più (che non sono poi tanti, comunque) come tziu su toppi*, siede su una pietra piuttosto grande e arroventata dal sole e con sguardo annoiato osserva il suo cane che poco distante, ansima e tenendo d’occhio le pecore che pigramente brucano il terreno in un costante scampanio che arricchisce di strumenti il notturno/diurno.

*signor “il topo”

Tziu su toppi non vede la strana luce che da qualche altra parte è ora oggetto di discussione di due ragazzi e non avrebbe neanche notato la sottile figura che silenziosamente gli si avvicina se non fosse per il suo fidato Ziccheddu* che, prima annusa l’aria con il naso rivolto all’insù e poi comincia a ringhiare rivolto a un punto imprecisato alla destra dell’attempato pastore.

*sorso

Voltandosi, si trova dunque al cospetto di uno strano individuo, incredibilmente magro, incredibilmente pallido, vestito di indumenti scuri piuttosto attillati che, se possibile,mettono ancora più in risalto la sua eccessiva magrezza.
-Domando scusa-esordisce dopo una rapida occhiata trasognata al gregge che ignaro scacazza e mangia poco distante mentre Ziccheddu, latra costantemente il suo disappunto.
-In nome di una delegazione di altri venti compagni che ora si trovano altrove, credo dalle parti di Orgosolo stando alle vostre mappe, chiedo se possibile, l’instaurarsi di nuovi e proficui scambi culturali e scientifici con la vostra gente; crediamo sia perlomeno buona creanza rivolgersi per primi ai vostri leader, non per sminuire la stragrande maggioranza della popolazione mondiale preferendo invece una piccola elitè, ma nella speranza di adattarci il più possibile ai costumi tradizionali del posto per provocare il minimo impatto emotivo. Tenete a mente che procederemo per gradi nel rivelare qualsiasi cosa sul nostro conto, in quanto sono stati commessi dei colossali errori di valutazione o, come si dice nel vostro quando, su quasi tutto, non avete capito un cazzo-
Tziu su toppi, per cui l’ultima affermazione dello strano individuo non potrebbe essere più vera, si limita a guardarlo in silenzio.
-Itta è?*- prorompe infine-

*cosa?

giovedì 15 novembre 2012

Notturno 3

Terza parte di questo raccontino che ignaro prosegue la sua corsa verso chiisà quale inaspettato finale. Maicolgeialanson ha scoperto di essere il vero padre di Riciard, Sindi naviga in cattive acque e io a 'sto giro ho corretto quei piccoli errori di formattazione che si fanno a copiare e incollare da office, tipo a capo in più e spazi mangiati. Sono quasi sicuro che sapendo questo, qualcuno oggi si guarderà intorno con occhi diversi. tornando a noi, qui trovate la puntata precedente, qui invece la prima. Visto? visto che professionalità?



Notturno, all’Ufo e alle Paranoie

Guardiamoli ora mentre sostano accanto all’auto; non fosse per la campagna deserta attorno a loro e per quel qualcosa nella luce della luna che ci dice che si è fatto un po’ più tardi, crederemmo di essere tornati all’inizio di questa nostra storia; guardiamo anche quella strana luce bianca oh, un attimo è rossa, no, verde che scende veloce a bassissima quota, viaggia verso l’orizzonte e prima di esserne nascosta, sparisce semplicemente.

-Mh è un aereo- pensa Giorgio i cui processi mentali sono di fatto parecchio lenti quest’oggi.
-No, era troppo basso e veloce- E’ lento il ragazzo, ma per gradi ci arriva.
-Cazzo è scomparso di punto in bianco, era un ufo!-Un barlume di eccitazione accende i suoi occhi al pensiero.
-Vabbè era una allucinazione, l’avrò visto solo io- Risolve infine, rifugiandosi nella più comoda delle sue scappatoie per davvero tante occasioni.

Mette mano alla busta di tabacco dentro la fidatissima e logora borsa che da anni porta si porta appresso, già comincia a dimenticare quello che ha appena visto, quando…
-Ma che cazzo era quel coso?- E’ Lory, lo sguardo rivolto nella direzione della presunta allucinazione di Giorgio.
-Non mi dire che l’hai visto pure tu!-Dice Giorgio risvegliato bruscamente dal suo torpore.
-Era un aereo.- E sembra chiudersi qui la questione.
-Era troppo in basso e troppo veloce per essere un aereo e poi è scomparso all’improvviso!-
-Era un ufo, aveva pure dei colori strani,cambiavano o non so…-
Giorgio è davvero emozionato ora, Marco dal canto suo, continua a non proferire verbo e osserva con sospetto due esseri informi, verdi e sicuramente extraterrestri che sostano alle spalle dei suoi compagni che ignari proseguono a discutere con foga.

-Boh, a me è sembrata una luce bianca- ribatte Lory perplesso.

martedì 13 novembre 2012

Notturno 2

Siamo già alla seconda parte, quindi stavolta le mie intenzioni sono serie? Forse. Sto ascoltando un bel disco, che vi consiglio. Non è questo, ma l'autore e lo stesso e merita comunque. Faremo un riassunto della puntata precedente o cazzeggeremo ancora per molto? E perchè poi parliamo al plurale? Chissà. In ogni caso, qui trovate la prima parte del racconto, magari più avanti metto anche uno di quei link fighi, tipo "leggi il racconto dall'inzio!" che fa gente seria.

Chissà.

Notturno, Ode alla Notte Autunnale e al Cane Lupo Spaziale

C’è davvero una sterrata su cui paziente sobbalza la seicento sollevando spruzzi d’acqua e fango per la pioggia del pomeriggio e dei giorni precedenti e chi può levare un –che palle- lo faccia.

Alla corte di una fresca notte autunnale si presentarono tre pellegrini, che la via volevan smarrire ma sempre la ritrovavan, vai a capire perché.

-Ho bucato un soldo con un colpo di pistola e ho creato buchi di culo a chi non li aveva alla stessa maniera- dice Marco, il pistolero da cartone animato giapponese, riponendo una pistola invisibile in una altrettanto invisibile fondina e accendendo un’altra sigaretta.

Lory ride estasiato e affascinato all’idea, così come Giorgio che per abitudine costruisce un personaggio di fantasia subito perso, perso in altri pensieri, perso, perso in

-Quante cazzo di stelle si vedono qua?-

Lory leva uno sguardo eloquente al cielo al suono di

-Minchia- e tace.

Marco invece veste con naturalezza i panni del saggio e impartisce lezioni:

-Quella laggiù è la costellazione della Cacca Blu, quella a sinistra invece è quella del Cane Lupo Spaziale-

Lory e Giorgio seguono la direzione del suo sguardo che battezza prima una poi l’altra costellazione credendo ciecamente alle sue parole e capendo le forme indicate nell’intrico di stelle altrimenti insensate e rendiamo grazie alla Settimana Enigmistica.

-Creare qualcosa di insensato, questo è difficile- esordisce Giorgio rivolgendosi a Lory, dato che Marco nell’ultimo mese ha subito la sua bella razione di riflessioni sull’argomento che pare sia l’ennesima fissa temporanea dell’amico.

-Eccolo, ricomincia- pensa infatti senza malanimo, la discussione lo ha comunque affascinato in un recente passato.

-Non riesco a cavarne piede- continua Giorgio – L’unica cosa certa è che…-

-Non esiste una soluzione, darai sempre un senso a tutto per quanto ti sforzi-

Lo interrompe Lory che poi tace sotto lo sguardo sbalordito di Giorgio

-Cazzo ci ho messo mesi a capire questa cosa e sia tu che Marco arrivate alla mia stessa conclusione la prima volta che vi espongo la mia idea!- dice Giorgio che a un tratto si sente estremamente lento.

-Questo ha senso?- E’ Marco a farsi avanti stavolta e con un sorrisetto sulle labbra gli assesta una pacca sul petto.

-Quella laggiù è la costellazione Presa Di Culo- dice Giorgio deviando l’argomento e indica un punto imprecisato alla sua destra.

-Sono stelle che si sfottono a vicenda da milioni di anni- gli occhi gli brillano nel dire questo, assolutamente rapito da quest’idea per lui, deliziosa.

-Già- e –Mh- commentano Marco e Lory quasi all’unisono e stavolta contemporaneamente abbassano leggermente la testa per guardare un sasso, ma no! Sono due invece, oh che cazzo guardano distrattamente ognuno la propria pietra ed è la piccola nota stonata, la breve dissonanza, prima che in lontananza riprenda, dolcissimo il notturno.

-Vorrei…ma forse no…oppure non so ancora se è veramente così; forse bisognerebbe andare tutti in un’altra direzione, che sia per forza contraria alla mia? Mi darebbe forse un soddisfazione perversa questo? Il problema vero sta in una generalizzata concezione sbagliata o nel mio spirito contradditorio forse troppo forte?-Riflette Lory perso nei suoi ragionamenti.

-Eh… -Esordisce quasi timidamente Giorgio che poi tace preferendo prima trovare un modo per riuscire a mettere in parole i suoi pensieri, battaglia persa in partenza dico io.

Marco dal canto suo, si chiude in cocciuto silenzio, il suo sguardo vuoto lascia intendere che non sente una parola dei discorsi dei suoi due amici.

lunedì 12 novembre 2012

Notturno parte 1

Un racconto che ho scritto un po' di tempo fa (alcuni anni ormai) e che avevo già comincito a postare su questo blog, capitoletto per capitoletto con delle illustrazioni allegate. Data la sostanziale propensione all'inconcludenza creativa che mi affligge, non ho mai finito nè di postarlo nè di disegnarlo, interrompendomi a metà per diversi mesi. Ora ho finito le illustrazioni che mi ero prefissato di fare, ho eliminato i vecchi post pubblicati l'anno scorso e ricomincio daccapo, con questo raccontino che spero qualcuno abbia voglia di leggere, sennò vi guardate i disegni che però sono scarabocchiati e magari non vi piacciono, oppure andate a guardare robe tipo questa, stupendovi qui o aprendovi tipo un sacco di possibilità qui.

Per tutti gli altri, sto zitto. Buona lettura.




Notturno, Overture

Ora prestatemi attenzione.

Smettete di parlare e tendete l’orecchio a questo soffuso notturno che da qualche parte comincia a suonare, dolce, rilassato e rilassante, concepito per chissà quali strumenti, magari muti o magari no, non sarò io a dirlo; piuttosto ascoltiamo, ascoltiamo e troviamo Lory, Marco e Giorgio; parlano, ridono, fumano, cominciano discorsi che non concludono, cazzeggiano insomma.

-Beh dai,ci spostiamo da qui?- Dice a un tratto Lory allungando la mano verso la portiera della macchina di Marco, sembra avere una fretta indiavolata, chissà perché poi…

-Si dai, si va?- chiede Marco sentenziando che comunque andranno via, nonostante abbia posto una domanda.

Giorgio sta leggermente in disparte seguendo placidamente la scena senza accennare a muoversi, dà un ultimo tiro alla sigaretta, si perde per un attimo tra le volute del fumo colpito dalla luce del lampione e finalmente si avvia anche lui verso (IL SEDILE DAVANTI) l’auto.

-Dove si va?- chiede Marco alla luna, alla notte e per buona misura anche a Lory e Giorgio che siede (SUL SEDILE DAVANTI) con le ginocchia attaccate al cruscotto per via delle gambe maledettamente lunghe di Lory, sebbene la cosa non gli crei problemi.

In questo momento infatti, è (FLIPPATO) in viaggio con la mente; la domanda di Marco è incredibilmente stimolante e va, va lontano su una route 66 che continua all’infinito,su una statale che attraversa migliaia di piccolissimi borghi, su un intrico incredibile di strade sterrate che portano sempre più lontano e che mai si finiscono di conoscere, amen.