Chissà.
Notturno, Ode alla Notte Autunnale e al Cane Lupo Spaziale
C’è davvero una
sterrata su cui paziente sobbalza la seicento sollevando spruzzi
d’acqua e fango per la pioggia del pomeriggio e dei giorni
precedenti e chi può levare un –che palle- lo faccia.
Alla corte di una fresca
notte autunnale si presentarono tre pellegrini, che la via volevan
smarrire ma sempre la ritrovavan, vai a capire perché.
-Ho bucato un soldo con un
colpo di pistola e ho creato buchi di culo a chi non li aveva alla
stessa maniera- dice Marco, il pistolero da cartone animato
giapponese, riponendo una pistola invisibile in una altrettanto
invisibile fondina e accendendo un’altra sigaretta.
Lory ride estasiato e
affascinato all’idea, così come Giorgio che per abitudine
costruisce un personaggio di fantasia subito perso, perso in altri
pensieri, perso, perso in
-Quante cazzo di stelle si
vedono qua?-
Lory leva uno sguardo
eloquente al cielo al suono di
-Minchia- e tace.
Marco invece veste con
naturalezza i panni del saggio e impartisce lezioni:
-Quella laggiù è la
costellazione della Cacca Blu, quella a sinistra invece è quella del
Cane Lupo Spaziale-
Lory e Giorgio seguono la
direzione del suo sguardo che battezza prima una poi l’altra
costellazione credendo ciecamente alle sue parole e capendo le forme
indicate nell’intrico di stelle altrimenti insensate e rendiamo
grazie alla Settimana Enigmistica.
-Creare qualcosa di
insensato, questo è difficile- esordisce Giorgio rivolgendosi a
Lory, dato che Marco nell’ultimo mese ha subito la sua bella
razione di riflessioni sull’argomento che pare sia l’ennesima
fissa temporanea dell’amico.
-Eccolo, ricomincia- pensa
infatti senza malanimo, la discussione lo ha comunque affascinato in
un recente passato.
-Non riesco a cavarne
piede- continua Giorgio – L’unica cosa certa è che…-
-Non esiste una soluzione,
darai sempre un senso a tutto per quanto ti sforzi-
Lo interrompe Lory che poi
tace sotto lo sguardo sbalordito di Giorgio
-Cazzo ci ho messo mesi a
capire questa cosa e sia tu che Marco arrivate alla mia stessa
conclusione la prima volta che vi espongo la mia idea!- dice Giorgio
che a un tratto si sente estremamente lento.
-Questo ha senso?- E’
Marco a farsi avanti stavolta e con un sorrisetto sulle labbra gli
assesta una pacca sul petto.
-Quella laggiù è la
costellazione Presa Di Culo- dice Giorgio deviando l’argomento e
indica un punto imprecisato alla sua destra.
-Sono stelle che si
sfottono a vicenda da milioni di anni- gli occhi gli brillano nel
dire questo, assolutamente rapito da quest’idea per lui, deliziosa.
-Già- e –Mh-
commentano Marco e Lory quasi all’unisono e stavolta
contemporaneamente abbassano leggermente la testa per guardare un
sasso, ma no! Sono due invece, oh che cazzo guardano distrattamente
ognuno la propria pietra ed è la piccola nota stonata, la breve
dissonanza, prima che in lontananza riprenda, dolcissimo il notturno.
-Vorrei…ma forse
no…oppure non so ancora se è veramente così; forse bisognerebbe
andare tutti in un’altra direzione, che sia per forza contraria
alla mia? Mi darebbe forse un soddisfazione perversa questo? Il
problema vero sta in una generalizzata concezione sbagliata o nel mio
spirito contradditorio forse troppo forte?-Riflette Lory perso nei
suoi ragionamenti.
-Eh… -Esordisce quasi
timidamente Giorgio che poi tace preferendo prima trovare un modo per
riuscire a mettere in parole i suoi pensieri, battaglia persa in
partenza dico io.
Marco dal canto suo, si
chiude in cocciuto silenzio, il suo sguardo vuoto lascia intendere
che non sente una parola dei discorsi dei suoi due amici.
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