Alcuni lavori passati e qualcosina di più recente per aggiornare un po' questa paginetta.
illustrazioni per un libro per bambini fatte qualche tempo fa.
Illustrazioni per un gioco da tavolo.
lunedì 23 giugno 2014
martedì 30 aprile 2013
Roba nuova.
Questi sono alcuni studi per un nuovo fumetto a cui sto lavorando, siamo ancora in fase di definizione insieme allo sceneggiatore, ma questa è più o meno la linea che vorrei dare al tutto. Si tratta della biografia a fumetti di Guido D'Arezzo e dovrebbe inserirsi in una collana di volumi biografici su personaggi italiani illustri. Per la cronaca, Guido è l'inventore delle note musicali nonché uno dei più grandi musicologi medievali. Per l'appunto è alle pitture medievali che mi sono ispirato per dargli forma. Per realizzarlo ho usato Painter, semplicemente dipingendo sopra al disegno a matita di base. Ah, non avevo mai usato Painter prima d'ora, è molto carino e divertente, anche se non lo so usare, lo consiglio a chiunque voglia ottenere quell'effetto pittorico che con Photoshop risulta un pelino più freddo.
Seguono:
Uno studio a colori incompleto perché fa figo vedere i passaggi.
Lo studio di prima però tutto colorato.
Un altro studio a colori ritagliato male perché tutto intorno ci avevo pasticciato un po'.
E infine degli studi a matita, ne ho presi un paio dei mille che ho fatto e li ho rimontati male qui per metterceli tutti insieme.
E poi basta, il resto per ora me lo tengo per me. Ora mia mamma può mettersi tranquilla, sa cosa faccio quando non lettero e impagino fumetti pieni di tizi muscolosi volanti.
Seguono:
Uno studio a colori incompleto perché fa figo vedere i passaggi.
Lo studio di prima però tutto colorato.
Un altro studio a colori ritagliato male perché tutto intorno ci avevo pasticciato un po'.
E infine degli studi a matita, ne ho presi un paio dei mille che ho fatto e li ho rimontati male qui per metterceli tutti insieme.
E poi basta, il resto per ora me lo tengo per me. Ora mia mamma può mettersi tranquilla, sa cosa faccio quando non lettero e impagino fumetti pieni di tizi muscolosi volanti.
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domenica 17 febbraio 2013
Tavole senza un perché.
Esercizio di stile senza un perchè, mi andava di farle e basta. Non c'è dietro nessuna storia e nonostante tutti i miei buoni propositi è venuta maledettamente in stile Monkey Island. Perdonami Steve.
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venerdì 7 dicembre 2012
Notturno 11
Bene, siamo all'ultima. Prima o poi doveva succedere. Ora non romperò più le palle con questo raccontino scritto tanto tempo fa, si passa oltre. Spero che a qualcuno sia piaciuto, in ogni caso finisce qui, mentre qui trovate la puntata precedente e qui lo leggete dall'inizio. Buona lettura, ci si riaggiorna.
Notturno, Bis, il Cancelletto, il Cane e l’Epilogo
Improvvisa e brillante arriva l’illuminazione, cambia chiave, ritenta e stavolta si sente lo scatto metallico e la porta ruota facilmente sui cardini.
-Ci vogliono le persone e le situazioni giuste per passare delle belle serate- Pensa richiudendo dietro di sé la porta e cominciando levarsi i vestiti che getta poi alla rinfusa in una sedia là accanto.
-Forse con un cane potrei
passarmela altrettanto bene- Ma l’animale che con un nonsochè di
lupesco lo fissa da sopra il letto sembra smentirlo.
Tra le zampe tiene quello che a prima vista si direbbe un femore sospettosamente giorgiesco, spolpatamente georgiano ano ano è l’eco dello strappo di uno degli ultimi brandelli di carne ancora attaccati all’osso.
Tendiamo l’orecchio all’eco dell’ultimo accordo di questo notturno prima che anch’esso si spenga… ecco, non si sente più; ora è solo il silenzio e il lieve respiro della figura sotto la coperta ad applaudire la fine dell’esecuzione.
Notturno, Bis, il Cancelletto, il Cane e l’Epilogo
Guardiamo infine la figura
solitaria che si avvicina a un cancelletto.
È Giorgio, appiedato; i
suoi due amici lo hanno lasciato poco distante da casa sua e sono
ripartiti per l’ultima parte del viaggio che li porterà alle loro
camere, ai loro letti.
-Ho preso le chiavi?-
Rallenta improvvisamente incerto, tasta la borsa che per quasi tutta
la serata è rimasta silenziosa e in disparte attaccata alla sua
schiena e riprende il suo passo riconoscendo la forma familiare del
mazzo attraverso il tessuto.
-Che fortuna avere una
testa come la mia- Si congratula con se stesso.
Armeggia per quasi tre
minuti con la serratura, la chiave non ne vuole sapere di entrare
nella toppa, e intanto resta chiuso fuori.Improvvisa e brillante arriva l’illuminazione, cambia chiave, ritenta e stavolta si sente lo scatto metallico e la porta ruota facilmente sui cardini.
-Ci vogliono le persone e le situazioni giuste per passare delle belle serate- Pensa richiudendo dietro di sé la porta e cominciando levarsi i vestiti che getta poi alla rinfusa in una sedia là accanto.
Tra le zampe tiene quello che a prima vista si direbbe un femore sospettosamente giorgiesco, spolpatamente georgiano ano ano è l’eco dello strappo di uno degli ultimi brandelli di carne ancora attaccati all’osso.
-No, un cane no- Riflette
allontanandosi fino all’ingresso per spegnere l’interruttore dei
neon appesi al soffitto; torna indietro a scostare le coperte e
premere il piccolo pulsante dell’abat-joure che pronta illumina il
cuscino e la copertina di un romanzo poggiato sul comodino.
-Già, che fortuna avere
una testa come la mia- pensa ancora il futuro dormiente che infine
spegne la luce.Tendiamo l’orecchio all’eco dell’ultimo accordo di questo notturno prima che anch’esso si spenga… ecco, non si sente più; ora è solo il silenzio e il lieve respiro della figura sotto la coperta ad applaudire la fine dell’esecuzione.
lunedì 3 dicembre 2012
Notturno 10
Quasi alla fine, ce la facciamo.Viva.
Qui la puntata precedente.
Notturno, La Piazzetta e la Conclusione. Ripresa
Sta ferma, senza farsi notare più del dovuto, eppure ha l’aria di poterti rispedire a casa con qualcosa di rotto se lo volesse, o con le palle gonfie e doloranti dentro le mutande se sbagli approccio.
I suoi ragazzi: uno dopo l’altro sbadigliano ma resistono ancora un poco.
Parlano, ridono, fumano, cominciano discorsi che non concludono, cazzeggiano insomma.
Una folata di vento, delicata ed educata come una mano premurosa che tocca una vergine là dove le cosce le si uniscono al corpo,muove appena le fronde degli alberi sopra di loro, a sancire le battute finali di questo notturno che volge al termine.
Qui la puntata precedente.
Notturno, La Piazzetta e la Conclusione. Ripresa
Contempla tutto questo, la
Fresca Notte Autunnale.
Bella da morire, elegante
e rilassata guarda e non commenta, se non con un sorriso appena
accennato sulle labbra carnose.Sta ferma, senza farsi notare più del dovuto, eppure ha l’aria di poterti rispedire a casa con qualcosa di rotto se lo volesse, o con le palle gonfie e doloranti dentro le mutande se sbagli approccio.
Sa il fatto suo e il
giorno lo sa bene, sta in disparte e attende rispettoso e timido il
suo turno.
Conosce il suo tempo e ne
prende ancora un po’ per osservare il solito trio (quanto vuol bene
a quei ragazzi!),ex nomade e ora semplicemente assonnato.I suoi ragazzi: uno dopo l’altro sbadigliano ma resistono ancora un poco.
Parlano, ridono, fumano, cominciano discorsi che non concludono, cazzeggiano insomma.
Una folata di vento, delicata ed educata come una mano premurosa che tocca una vergine là dove le cosce le si uniscono al corpo,muove appena le fronde degli alberi sopra di loro, a sancire le battute finali di questo notturno che volge al termine.
giovedì 29 novembre 2012
Notturno 9
Zum pa pa. Zum pa pa. Puntata precedente. Sintetico. Olè.
Notturno, Secondo Interludio
-Escludo comunque un moto di ostilità nei suoi confronti-Afferma un terzo, che affascinato continua ad appiattire ciuffi d’erba al terreno e sempre commenta con un: -ooooh- il loro raddrizzarsi.
-Comincio per la prima volta a domandarmi se non sia stato commesso un errore di valutazione-Prende parola il più distante del gruppo, insinuando il seme del dubbio tra gli altri suoi compagni.
L’oggetto della loro discussione si trova intanto in un bar in piena provincia Barbaricina, alle prese con una sbornia colossale.
Gli si fa incontro uno degli avventori, guance paonazze, un reticolo di capillari rotti sul naso, ma passo sicuro e mano ferma nella quale, guardacaso reca una bottiglia.
Scosta una sedia dal tavolo, prende posto dirimpetto allo sbronzissimo visitatore e forse per la trentesima volta nel corso della serata, gli riempie il bicchiere.
-Buffa*- Dice guardandolo dritto negli occhi con aria truce.
-La ringrazio- Farfuglia quello –Ma credo di dover de…decliinnaare la sua o-ferta- E fa per alzarsi dal tavolo.
La mano dell’uomo con la bottiglia gli si stringe sul polso.
Il suo palmo è asciutto e ruvido, la presa sicura.
Neanche per un istante ha smesso di fissarlo severamente.
-Buffa- Ordina di nuovo.
*bevi
Notturno, Secondo Interludio
Ecco, la fresca Notte
Autunnale ha ampliato il suo reame spingendosi fin nel nord della
Sardegna, non più giorno o fusi orari, ma buio rischiarato dalla
strana illuminazione dell’oggetto che qualche tempo fa Lory e
Giorgio hanno avvistato in cielo e che ora poggia immobile a terra.
Un gruppo di venti,
magrissime figure sosta davanti al mezzo, una lieve vena di
inquietudine li pervade.
-Mi chiedo dove sia
finito- Chiede tetro uno.
-E’ passato tempo
sufficiente ad un primo approccio, sarebbe dovuto essere già di
ritorno-commenta l’altro.-Escludo comunque un moto di ostilità nei suoi confronti-Afferma un terzo, che affascinato continua ad appiattire ciuffi d’erba al terreno e sempre commenta con un: -ooooh- il loro raddrizzarsi.
-Comincio per la prima volta a domandarmi se non sia stato commesso un errore di valutazione-Prende parola il più distante del gruppo, insinuando il seme del dubbio tra gli altri suoi compagni.
L’oggetto della loro discussione si trova intanto in un bar in piena provincia Barbaricina, alle prese con una sbornia colossale.
Fa per afferrare il
bicchiere e scolare il fondo di Cannonau che ancora sopravvive ma,
colto da un ripensamento, ferma la mano a mezz’aria.
Sente la testa vuota e
soddisfatta, come un testicolo post-coito ma ha un terribile dubbio,
quasi ricorda di avere qualcosa di fottutamente importante da fare,
quasi.Gli si fa incontro uno degli avventori, guance paonazze, un reticolo di capillari rotti sul naso, ma passo sicuro e mano ferma nella quale, guardacaso reca una bottiglia.
Scosta una sedia dal tavolo, prende posto dirimpetto allo sbronzissimo visitatore e forse per la trentesima volta nel corso della serata, gli riempie il bicchiere.
-Buffa*- Dice guardandolo dritto negli occhi con aria truce.
-La ringrazio- Farfuglia quello –Ma credo di dover de…decliinnaare la sua o-ferta- E fa per alzarsi dal tavolo.
La mano dell’uomo con la bottiglia gli si stringe sul polso.
Il suo palmo è asciutto e ruvido, la presa sicura.
Neanche per un istante ha smesso di fissarlo severamente.
-Buffa- Ordina di nuovo.
*bevi
lunedì 26 novembre 2012
Notturno 8
Quasi alle battutte finali. Sveleremo la trama di misteri che sta dietro allo strano rituale messo in scena da Fransish, e chissà se Rosamôndü è veramente in coma... tante domande, risposte poche. Nel frattempo, leggere male non fa. Qui la puntata precedente.
Notturno, la Piazzetta e la Conclusione
Notturno, la Piazzetta e la Conclusione
Guardiamoli ora, ancora
per poco però.
I tre pellegrini hanno
infine rinnegato il loro vagare e accostano la macchina
all’ingresso di una comune piazzetta, in un posto che conoscono
bene.
Camminano affiancati,
mettendo mano alle loro sigarette da rollare o a quelle già
confezionate, sedendo su un muretto disseminato di souvenir di
precedenti visitatori, vuoti di birre, cicche e due bottigliette in
plastica piene per metà d’acqua.
Siedono quasi come se
avessero dei posti già assegnati con tanto di nome appuntato sopra,
non c’è nostalgia del precedente vagabondare, non c’è onore e
non c’è gloria, crescono nonostante sostanzialmente non stiano
facendo granchè.
sabato 24 novembre 2012
Notturno 7
Siamo arrivati al settimo episodio, mi sono già spinto più in là dell'ultima volta, ce l'ho fatta. Qui ci sono alcune delle illustrazioni del racconto che preferisco. Dovrei scrivere periodi brevi. Non so propio che scrivere, continuo a fissare il cursore che lampeggia senza che mi venga in mente niente, potrei andare sul sicuro chiudendo qui l'introduzione e lasciandovi leggere, penso che farò così. Qui la puntata precedente.
Notturno, l’Uomo Lupo e La Ballata Di Cappuccetto Rosso
Testa Di Culo, quasi invisibile fino a quel momento ritrova infine la presenza di spirito e allarmato dalla presenza del nuovo autista fa per stringere il braccio di Lory in cerca di conforto, ma si ritrae sapendo di non riuscire tanto simpatico al ragazzo che gli siede accanto.
-Com’è che continuiamo a viaggiare senza arrivare da nessuna parte? Stiamo inseguendo la destinazione, sicuro- Sorride all’idea mostrando un minaccioso quantitativo di denti; dopodichè accenna due colpi di tosse e prorompe in un altro ringhio, stavolta più rumoroso.
-Comunque cercavo di schiarirmi la gola…grrrrrh!- Ringhia per la quarta volta.
-Ho davvero un sacco di catarro nella gola, credo che sia dovuto all’influenza di qualche giorno fa, anche se sono guarito ne ho gli strascichi-.
Una piccola ensemble di grilli intona al passaggio dell’auto, la Ballata Di Cappuccetto Rosso che, manco a dirlo si sposa perfettamente con il notturno che piano piano, costante prosegue.
Notturno, l’Uomo Lupo e La Ballata Di Cappuccetto Rosso
-Grrrrrrrh!- Ringhia
l’uomo lupo al volante.
-Che cazzo era?-Domanda
Lory stupito, Giorgio invece, continua a fissare affascinato i ciuffi
di pelo che fuoriescono dal colletto del semplice maglione grigio
del guidatore.
-Grrrrrrrh- Ringhia ancora
una volta e tutti e tre ridacchiano trovando buffo il suono.
-Scusate, mi stavo
schiarendo la voce- Sembra giustificare lo pseudo-licantropo con una
voce al contempo stridula e ringhiante.Testa Di Culo, quasi invisibile fino a quel momento ritrova infine la presenza di spirito e allarmato dalla presenza del nuovo autista fa per stringere il braccio di Lory in cerca di conforto, ma si ritrae sapendo di non riuscire tanto simpatico al ragazzo che gli siede accanto.
Dopo un’ultima occhiata
a Giorgio che continua a guardarsi intorno sorridente e l’ex
Marco, ora Uomo Lupo decide infine di aprire la portiera e andare a
visitare la corte di una fresca Notte Autunnale.
Il peloso guidatore
strizza gli occhi per lo sforzo di riuscire a decifrare qualcosa
attraverso il Parabrezza Spaziale.-Com’è che continuiamo a viaggiare senza arrivare da nessuna parte? Stiamo inseguendo la destinazione, sicuro- Sorride all’idea mostrando un minaccioso quantitativo di denti; dopodichè accenna due colpi di tosse e prorompe in un altro ringhio, stavolta più rumoroso.
-L’hai fatto
intenzionalmente o è stato un verso spontaneo?- Domanda Lory
confuso.
-Cazzo, sono un lupo,
ringhio- Risponde Uomo Lupo gettando un’occhiata allo specchietto
retrovisore.-Comunque cercavo di schiarirmi la gola…grrrrrh!- Ringhia per la quarta volta.
-Ho davvero un sacco di catarro nella gola, credo che sia dovuto all’influenza di qualche giorno fa, anche se sono guarito ne ho gli strascichi-.
Una piccola ensemble di grilli intona al passaggio dell’auto, la Ballata Di Cappuccetto Rosso che, manco a dirlo si sposa perfettamente con il notturno che piano piano, costante prosegue.
giovedì 22 novembre 2012
Notturno 6
Questo fu l'ultimo episodio che postai sul blog mesi fa prima che l'intera storiella piombasse nel dimenticatoio. Mi piace molto. Anche questo. Ci sta col periodo, perlomeno il mio. Anche questo.
E tante altre cose, che metterle tutte poi viene un'introduzione troppo lunga e tanto non se la legge nessuno.
Notturno, Testa Di Culo e i Viaggiatori Dello Spazio
Siede accanto a Lory che lo ricambia con un’occhiata carica di sospetto; lo ha sempre trovato piuttosto viscido e non sapere con certezza quali sono i suoi orientamenti sessuali lo imparanoia non poco.
-Dovremmo viaggiare su strade sconosciute, infinite, in modo che non potremo mai sapere dove siamo e dove stiamo andando- Sogna Giorgio.
-Volete andare in qualche posto?- Domanda Marco propositivo.
-Si, il problema è che arrivati a un certo punto non potremmo andare più avanti di così- Commenta deluso Giorgio.
-Ah ma è verde!- Esclama a un tratto Lory che nel frattempo è totalmente partito per la tangente.
-No no, aspetta è una chiave!-
-Ah minchia, è una minchia- conclude poi, ritrovando la consueta serenità.
-Oddio, non capisco più un cazzo- Dice Giorgio con voce strozzata.
Non sa se il discorso di Lory sia stato effettivamente pronunciato o se è frutto della sua immaginazione e per come vanno le cose, non è neanche interessato a scoprirlo.
Continua a guardare fuori dal finestrino i soliti asteroidi e i solitari pianeti che di tanto in tanto avvistano.
Non ha idea di dove si
trovino e dove stiano andando e sebbene sia troppo distratto per
averne coscienza, gode follemente della sensazione.
E tante altre cose, che metterle tutte poi viene un'introduzione troppo lunga e tanto non se la legge nessuno.
Notturno, Testa Di Culo e i Viaggiatori Dello Spazio
-Bene, alla luce di quanto
è successo io dico che dovremmo partire in cerca di nuovi posti,
costellazioni, pianeti o robe del genere- propone Lory il passeggero
spaziale.
-Giusto, via le paranoie e
fuggiamo dagli alieni-conferma Marco, il capitano spaziale.
-Io dico di fare rotta
verso la costellazione testa di culo!-Esclama Giorgio il navigatore
spaziale.
Un coro di –Giusto!-e
–Esatto!-saluta la proposta e definisce la nuova destinazione; le
luci del cruscotto indicano che stanno ormai viaggiando
nell’iperspazio.
-Scommetto che non
conoscete le barzellette sui Testa Di Culo- Esordisce il signor Testa
Di Culo.Siede accanto a Lory che lo ricambia con un’occhiata carica di sospetto; lo ha sempre trovato piuttosto viscido e non sapere con certezza quali sono i suoi orientamenti sessuali lo imparanoia non poco.
Si guarda intorno in cerca
di riscontro, Giorgio studia con attenzione gli strappi rattoppati
della borsa che tiene poggiata sulle ginocchia, sembra non aver
neanche sentito quello che ha detto, Marco è troppo concentrato
sulla guida del mezzo spaziale e non ha comunque mai apprezzato
particolarmente il suo senso dell’umorismo, Lory lo ignora
completamente, trovando forme nascoste nelle costellazioni o forse
inventando gruppi di stelle che creino figure che possano piacergli.
Capendo insomma che non
c’è storia, Testa Di Culo tace.-Dovremmo viaggiare su strade sconosciute, infinite, in modo che non potremo mai sapere dove siamo e dove stiamo andando- Sogna Giorgio.
-Volete andare in qualche posto?- Domanda Marco propositivo.
-Si, il problema è che arrivati a un certo punto non potremmo andare più avanti di così- Commenta deluso Giorgio.
-Ah ma è verde!- Esclama a un tratto Lory che nel frattempo è totalmente partito per la tangente.
-No no, aspetta è una chiave!-
-Ah minchia, è una minchia- conclude poi, ritrovando la consueta serenità.
-Oddio, non capisco più un cazzo- Dice Giorgio con voce strozzata.
Non sa se il discorso di Lory sia stato effettivamente pronunciato o se è frutto della sua immaginazione e per come vanno le cose, non è neanche interessato a scoprirlo.
Continua a guardare fuori dal finestrino i soliti asteroidi e i solitari pianeti che di tanto in tanto avvistano.
martedì 20 novembre 2012
Notturno 5
Riprende l'avventura, cosa succederà? Si salveranno? Cambieranno? Scopriranno? Cosa c'entrava quel tizio dell'interludio? Chi se ne frega? Ma questo non è un riassunto, giusto? E i link oggi non ci sono? Oggi sono interrogativo?
Si?
Notturno, all’Ufo e alle Paranoie. Ripresa
Si?
Notturno, all’Ufo e alle Paranoie. Ripresa
Marco intanto è ancora
alle prese con i due alieni da film di fantascienza, due viscidumi
tentacoluti alla Indipendence Day, nei paraggi però, non c’è Will
Smith e sebbene i due non accennino ad attaccarlo la sua paranoia
cresce sempre più.
-Ragazzi,ce ne andiamo di
qua?-Dice.
-Tòh, ti sei ripigliato!
Cazzo che scena ti sei perso, non hai visto un ufo che è passato
sopra le nostre teste!- Racconta Giorgio, sta per aprire la bocca per
dare un resoconto della vicenda all’amico quando Marco lo
interrompe:
-Ho sentito tutto, perché
pensate che fossi là in silenzio per tutto questo tempo? Guardate
dietro di voi-
Finalmente tutti e tre
guardano nella stessa direzione, incrociando gli sguardi con la
coppia di alieni hollywoodiani che reagiscono con un piccolo moto di
sorpresa.
Uno indietreggia di un
passo o due e l’altro esclama qualcosa di poco comprensibile -Oh
cielo!- forse.
-Noo, dobbiamo andare
via!- Quasi urla Lory ed è il panico, improvvisamente tutti e tre
corrono verso le portiere della vettura ignari del fango che va a
inzaccherare le suole delle loro scarpe.
Lasciavano dunque la corte
di una fresca notte autunnale, i tre pellegrini a bordo della loro
seicento spaziale.
sabato 17 novembre 2012
Notturno 4
Siamo giunti a una piccola pausa, la nostra serrata narrazione si interrompe per un po', ora potete alzarvi, sgranchirvi le gambe, prendere una merendina al bar, basta che torniate entro dieci minuti. Fra poco scopriremo chi ha sparato al presidente degli Stati Uniti e se Endriu è veramente coinvolto nel complotto. Intanto ci poniamo le solite domande esistenziali. Chi siamo? Da dove veniamo? Esistono gli alieni?
Oggi sono didascalico.
-In nome di una delegazione di altri venti compagni che ora si trovano altrove, credo dalle parti di Orgosolo stando alle vostre mappe, chiedo se possibile, l’instaurarsi di nuovi e proficui scambi culturali e scientifici con la vostra gente; crediamo sia perlomeno buona creanza rivolgersi per primi ai vostri leader, non per sminuire la stragrande maggioranza della popolazione mondiale preferendo invece una piccola elitè, ma nella speranza di adattarci il più possibile ai costumi tradizionali del posto per provocare il minimo impatto emotivo. Tenete a mente che procederemo per gradi nel rivelare qualsiasi cosa sul nostro conto, in quanto sono stati commessi dei colossali errori di valutazione o, come si dice nel vostro quando, su quasi tutto, non avete capito un cazzo-
Tziu su toppi, per cui l’ultima affermazione dello strano individuo non potrebbe essere più vera, si limita a guardarlo in silenzio.
-Itta è?*- prorompe infine-
*cosa?
Oggi sono didascalico.
Notturno, Interludio
Nel frattempo in qualche
zona del nord Sardegna, in uno sperduto scorcio di campagna in cui
per qualche misterioso fenomeno di chissà quale fuso orario, è
giorno, un anziano pastore conosciuto ai più (che non sono poi
tanti, comunque) come tziu su toppi*, siede su una pietra piuttosto
grande e arroventata dal sole e con sguardo annoiato osserva il suo
cane che poco distante, ansima e tenendo d’occhio le pecore che
pigramente brucano il terreno in un costante scampanio che
arricchisce di strumenti il notturno/diurno.
*signor “il topo”
Tziu su toppi non vede la
strana luce che da qualche altra parte è ora oggetto di discussione
di due ragazzi e non avrebbe neanche notato la sottile figura che
silenziosamente gli si avvicina se non fosse per il suo fidato
Ziccheddu* che, prima annusa l’aria con il naso rivolto all’insù
e poi comincia a ringhiare rivolto a un punto imprecisato alla destra
dell’attempato pastore.
Voltandosi, si trova
dunque al cospetto di uno strano individuo, incredibilmente magro,
incredibilmente pallido, vestito di indumenti scuri piuttosto
attillati che, se possibile,mettono ancora più in risalto la sua
eccessiva magrezza.
-Domando scusa-esordisce
dopo una rapida occhiata trasognata al gregge che ignaro scacazza e
mangia poco distante mentre Ziccheddu, latra costantemente il suo
disappunto.-In nome di una delegazione di altri venti compagni che ora si trovano altrove, credo dalle parti di Orgosolo stando alle vostre mappe, chiedo se possibile, l’instaurarsi di nuovi e proficui scambi culturali e scientifici con la vostra gente; crediamo sia perlomeno buona creanza rivolgersi per primi ai vostri leader, non per sminuire la stragrande maggioranza della popolazione mondiale preferendo invece una piccola elitè, ma nella speranza di adattarci il più possibile ai costumi tradizionali del posto per provocare il minimo impatto emotivo. Tenete a mente che procederemo per gradi nel rivelare qualsiasi cosa sul nostro conto, in quanto sono stati commessi dei colossali errori di valutazione o, come si dice nel vostro quando, su quasi tutto, non avete capito un cazzo-
Tziu su toppi, per cui l’ultima affermazione dello strano individuo non potrebbe essere più vera, si limita a guardarlo in silenzio.
-Itta è?*- prorompe infine-
*cosa?
giovedì 15 novembre 2012
Notturno 3
Terza parte di questo raccontino che ignaro prosegue la sua corsa verso chiisà quale inaspettato finale. Maicolgeialanson ha scoperto di essere il vero padre di Riciard, Sindi naviga in cattive acque e io a 'sto giro ho corretto quei piccoli errori di formattazione che si fanno a copiare e incollare da office, tipo a capo in più e spazi mangiati. Sono quasi sicuro che sapendo questo, qualcuno oggi si guarderà intorno con occhi diversi. tornando a noi, qui trovate la puntata precedente, qui invece la prima. Visto? visto che professionalità?
-Cazzo è scomparso di punto in bianco, era un ufo!-Un barlume di eccitazione accende i suoi occhi al pensiero.
-Vabbè era una allucinazione, l’avrò visto solo io- Risolve infine, rifugiandosi nella più comoda delle sue scappatoie per davvero tante occasioni.
-Non mi dire che l’hai visto pure tu!-Dice Giorgio risvegliato bruscamente dal suo torpore.
-Era un aereo.- E sembra chiudersi qui la questione.
-Era troppo in basso e troppo veloce per essere un aereo e poi è scomparso all’improvviso!-
-Era un ufo, aveva pure dei colori strani,cambiavano o non so…-
Giorgio è davvero emozionato ora, Marco dal canto suo, continua a non proferire verbo e osserva con sospetto due esseri informi, verdi e sicuramente extraterrestri che sostano alle spalle dei suoi compagni che ignari proseguono a discutere con foga.
Notturno, all’Ufo e alle
Paranoie
Guardiamoli ora mentre
sostano accanto all’auto; non fosse per la campagna deserta attorno
a loro e per quel qualcosa nella luce della luna che ci dice che si è
fatto un po’ più tardi, crederemmo di essere tornati all’inizio
di questa nostra storia; guardiamo anche quella strana luce bianca
oh, un attimo è rossa, no, verde che scende veloce a bassissima
quota, viaggia verso l’orizzonte e prima di esserne nascosta,
sparisce semplicemente.
-Mh è un aereo- pensa
Giorgio i cui processi mentali sono di fatto parecchio lenti
quest’oggi.
-No, era troppo basso e
veloce- E’ lento il ragazzo, ma per gradi ci arriva.-Cazzo è scomparso di punto in bianco, era un ufo!-Un barlume di eccitazione accende i suoi occhi al pensiero.
-Vabbè era una allucinazione, l’avrò visto solo io- Risolve infine, rifugiandosi nella più comoda delle sue scappatoie per davvero tante occasioni.
Mette mano alla busta di
tabacco dentro la fidatissima e logora borsa che da anni porta si
porta appresso, già comincia a dimenticare quello che ha appena
visto, quando…
-Ma che cazzo era quel
coso?- E’ Lory, lo sguardo rivolto nella direzione della presunta
allucinazione di Giorgio.-Non mi dire che l’hai visto pure tu!-Dice Giorgio risvegliato bruscamente dal suo torpore.
-Era un aereo.- E sembra chiudersi qui la questione.
-Era troppo in basso e troppo veloce per essere un aereo e poi è scomparso all’improvviso!-
-Era un ufo, aveva pure dei colori strani,cambiavano o non so…-
Giorgio è davvero emozionato ora, Marco dal canto suo, continua a non proferire verbo e osserva con sospetto due esseri informi, verdi e sicuramente extraterrestri che sostano alle spalle dei suoi compagni che ignari proseguono a discutere con foga.
martedì 13 novembre 2012
Notturno 2
Siamo già alla seconda parte, quindi stavolta le mie intenzioni sono serie? Forse. Sto ascoltando un bel disco, che vi consiglio. Non è questo, ma l'autore e lo stesso e merita comunque. Faremo un riassunto della puntata precedente o cazzeggeremo ancora per molto? E perchè poi parliamo al plurale? Chissà. In ogni caso, qui trovate la prima parte del racconto, magari più avanti metto anche uno di quei link fighi, tipo "leggi il racconto dall'inzio!" che fa gente seria.
Chissà.
Notturno, Ode alla Notte Autunnale e al Cane Lupo Spaziale
Chissà.
Notturno, Ode alla Notte Autunnale e al Cane Lupo Spaziale
C’è davvero una
sterrata su cui paziente sobbalza la seicento sollevando spruzzi
d’acqua e fango per la pioggia del pomeriggio e dei giorni
precedenti e chi può levare un –che palle- lo faccia.
Alla corte di una fresca
notte autunnale si presentarono tre pellegrini, che la via volevan
smarrire ma sempre la ritrovavan, vai a capire perché.
-Ho bucato un soldo con un
colpo di pistola e ho creato buchi di culo a chi non li aveva alla
stessa maniera- dice Marco, il pistolero da cartone animato
giapponese, riponendo una pistola invisibile in una altrettanto
invisibile fondina e accendendo un’altra sigaretta.
Lory ride estasiato e
affascinato all’idea, così come Giorgio che per abitudine
costruisce un personaggio di fantasia subito perso, perso in altri
pensieri, perso, perso in
-Quante cazzo di stelle si
vedono qua?-
Lory leva uno sguardo
eloquente al cielo al suono di
-Minchia- e tace.
Marco invece veste con
naturalezza i panni del saggio e impartisce lezioni:
-Quella laggiù è la
costellazione della Cacca Blu, quella a sinistra invece è quella del
Cane Lupo Spaziale-
Lory e Giorgio seguono la
direzione del suo sguardo che battezza prima una poi l’altra
costellazione credendo ciecamente alle sue parole e capendo le forme
indicate nell’intrico di stelle altrimenti insensate e rendiamo
grazie alla Settimana Enigmistica.
-Creare qualcosa di
insensato, questo è difficile- esordisce Giorgio rivolgendosi a
Lory, dato che Marco nell’ultimo mese ha subito la sua bella
razione di riflessioni sull’argomento che pare sia l’ennesima
fissa temporanea dell’amico.
-Eccolo, ricomincia- pensa
infatti senza malanimo, la discussione lo ha comunque affascinato in
un recente passato.
-Non riesco a cavarne
piede- continua Giorgio – L’unica cosa certa è che…-
-Non esiste una soluzione,
darai sempre un senso a tutto per quanto ti sforzi-
Lo interrompe Lory che poi
tace sotto lo sguardo sbalordito di Giorgio
-Cazzo ci ho messo mesi a
capire questa cosa e sia tu che Marco arrivate alla mia stessa
conclusione la prima volta che vi espongo la mia idea!- dice Giorgio
che a un tratto si sente estremamente lento.
-Questo ha senso?- E’
Marco a farsi avanti stavolta e con un sorrisetto sulle labbra gli
assesta una pacca sul petto.
-Quella laggiù è la
costellazione Presa Di Culo- dice Giorgio deviando l’argomento e
indica un punto imprecisato alla sua destra.
-Sono stelle che si
sfottono a vicenda da milioni di anni- gli occhi gli brillano nel
dire questo, assolutamente rapito da quest’idea per lui, deliziosa.
-Già- e –Mh-
commentano Marco e Lory quasi all’unisono e stavolta
contemporaneamente abbassano leggermente la testa per guardare un
sasso, ma no! Sono due invece, oh che cazzo guardano distrattamente
ognuno la propria pietra ed è la piccola nota stonata, la breve
dissonanza, prima che in lontananza riprenda, dolcissimo il notturno.
-Vorrei…ma forse
no…oppure non so ancora se è veramente così; forse bisognerebbe
andare tutti in un’altra direzione, che sia per forza contraria
alla mia? Mi darebbe forse un soddisfazione perversa questo? Il
problema vero sta in una generalizzata concezione sbagliata o nel mio
spirito contradditorio forse troppo forte?-Riflette Lory perso nei
suoi ragionamenti.
-Eh… -Esordisce quasi
timidamente Giorgio che poi tace preferendo prima trovare un modo per
riuscire a mettere in parole i suoi pensieri, battaglia persa in
partenza dico io.
Marco dal canto suo, si
chiude in cocciuto silenzio, il suo sguardo vuoto lascia intendere
che non sente una parola dei discorsi dei suoi due amici.
lunedì 12 novembre 2012
Notturno parte 1
Un racconto che ho scritto un po' di tempo fa (alcuni anni ormai) e che avevo già comincito a postare su questo blog, capitoletto per capitoletto con delle illustrazioni allegate. Data la sostanziale propensione all'inconcludenza creativa che mi affligge, non ho mai finito nè di postarlo nè di disegnarlo, interrompendomi a metà per diversi mesi. Ora ho finito le illustrazioni che mi ero prefissato di fare, ho eliminato i vecchi post pubblicati l'anno scorso e ricomincio daccapo, con questo raccontino che spero qualcuno abbia voglia di leggere, sennò vi guardate i disegni che però sono scarabocchiati e magari non vi piacciono, oppure andate a guardare robe tipo questa, stupendovi qui o aprendovi tipo un sacco di possibilità qui.
Per tutti gli altri, sto zitto. Buona lettura.
Per tutti gli altri, sto zitto. Buona lettura.
Notturno, Overture
Ora prestatemi attenzione.
Smettete di parlare e
tendete l’orecchio a questo soffuso notturno che da qualche parte
comincia a suonare, dolce, rilassato e rilassante, concepito per
chissà quali strumenti, magari muti o magari no, non sarò io a
dirlo; piuttosto ascoltiamo, ascoltiamo e troviamo Lory, Marco e
Giorgio; parlano, ridono, fumano, cominciano discorsi che non
concludono, cazzeggiano insomma.
-Beh dai,ci spostiamo da
qui?- Dice a un tratto Lory allungando la mano verso la portiera
della macchina di Marco, sembra avere una fretta indiavolata, chissà
perché poi…
-Si dai, si va?- chiede
Marco sentenziando che comunque andranno via, nonostante abbia posto
una domanda.
Giorgio sta leggermente in
disparte seguendo placidamente la scena senza accennare a muoversi,
dà un ultimo tiro alla sigaretta, si perde per un attimo tra le
volute del fumo colpito dalla luce del lampione e finalmente si
avvia anche lui verso (IL SEDILE DAVANTI) l’auto.
-Dove si va?- chiede Marco
alla luna, alla notte e per buona misura anche a Lory e Giorgio che
siede (SUL SEDILE DAVANTI) con le ginocchia attaccate al cruscotto
per via delle gambe maledettamente lunghe di Lory, sebbene la cosa
non gli crei problemi.
In questo momento infatti,
è (FLIPPATO) in viaggio con la mente; la domanda di Marco è
incredibilmente stimolante e va, va lontano su una route 66 che
continua all’infinito,su una statale che attraversa migliaia di
piccolissimi borghi, su un intrico incredibile di strade sterrate che
portano sempre più lontano e che mai si finiscono di conoscere,
amen.
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